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Una Genova del Buon Lavoro

Il lavoro è ciò che tiene insieme una collettività e ciò che rende una città il luogo in cui costruire il proprio futuro.

Vogliamo che a Genova si crei ancora più lavoro e che sia un lavoro dignitoso, sempre di più a tempo indeterminato e sempre meno caratterizzato da forme di part-time involontario, spesso fonte di povertà lavorativa. Occorre al riguardo un’economia di mercato dinamica, aperta alla concorrenza, che favorisca l’espansione di attività economiche che creino buoni posti di lavoro. Al ruolo della logistica e del turismo, importanti in città, deve essere affiancata una reindustrializzazione sostenibile, intesa in senso lato come sviluppo del comparto manifatturiero, dell’energia, e dei servizi ad elevata intensità di conoscenza, favorendo l’adozione delle più moderne tecnologie.  Fortunatamente, esistono eccellenze in Città in questi campi; non si parte quindi da zero. Ma è essenziale che tali comparti crescano e possano occupare sempre più giovani, anche favorendo l’arrivo di imprese non genovesi.

Dobbiamo sapere che il primo asset da valorizzare è il sistema di qualità urbano e la creazione di beni pubblici per il sistema imprenditoriale: servizi all’impresa, velocizzazione iter autorizzativi, servizi di counseling per imprenditori; spazi di coworking e aree dedicate a start up.

Ci proponiamo pertanto di favorire un’economia dinamica che non lasci indietro nessuno, agendo con politiche di vario tipo:

Scopri le proposte in punti

Una Genova del Buon Lavoro

Un patto per il lavoro.

Costruiremo insieme alle parti sociali un patto per il lavoro, anche introducendo regole a tutela del lavoro e della sicurezza sul lavoro negli appalti pubblici (La Carta del Lavoro Comunale), con, ad esempio la presenza di un salario minimo di 9€/h, la garanzia di welfare aziendale e la promozione della parità di genere. Saranno pubblici e accessibili i nomi delle realtà che aderiranno alla Carta del Lavoro.

01

Riorganizzazione delle strutture comunali.

Rilancio e riorganizzazione delle strutture comunali attive nel marketing territoriale per attirare nuove imprese a partire dalla mappatura e, dove possibile, bonifica e attrezzature delle aree industriali dismesse o sottoutilizzate da destinarsi prevalentemente ad attività di tipo industriale od operanti nei comparti dei servizi innovativi.

02

Rete di azione digitale.

Costruendo sulle competenze presenti in città (sia nel mondo imprenditoriale che nella ricerca) nel settore digitale e dei big data, il Comune si farà parte attiva della creazione di una rete dell’azione digitale che metta a disposizione anche l’investimento delle public utility e si faccia garante della diffusione delle competenze digitali della pubblica amministrazione, dei cittadini e delle imprese. La Smart City non è una città di oggetti digitali, ma una città dove le competenze digitali si sposino con la loro accessibilità e il loro uso e dove si faccia del tema della riconversione del lavoro e della formazione del lavoratore dei punti cardine.

03

Silvia Salis Sindaca di Genova