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Ho assunto l’impegno di mettermi subito al lavoro, con sobrietà e concretezza. In queste prime settimane abbiamo aperto i dossier più urgenti, avviato un confronto serio con la macchina comunale e liberato risorse importanti per iniziare a rispondere ai bisogni reali della città.

Abbiamo recuperato 19 milioni di euro. Li destineremo a tre fronti cruciali per Genova: manutenzione stradale, edilizia scolastica e servizi sociali. Si tratta di interventi non rinviabili, che parlano della qualità della vita quotidiana delle persone. Dalle strade che percorriamo ogni giorno, alle scuole dove crescono i nostri figli, ai presìdi di prossimità che supportano le fragilità.

Un’attenzione particolare sarà rivolta al rafforzamento del welfare territoriale. Dobbiamo rimettere al centro la dignità delle persone e sostenere chi oggi rischia di rimanere indietro. Per questo stiamo lavorando a una riorganizzazione della spesa sociale, potenziando i servizi domiciliari, il sostegno alle famiglie, i centri educativi, le misure contro l’esclusione abitativa.

In parallelo, abbiamo anticipato alle 7:30 del mattino l’orario in cui i genovesi over 70 possono viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici. Una misura semplice, ma necessaria: per proteggere chi è più esposto al caldo e per garantire una mobilità più equa ed efficace, soprattutto nei quartieri meno serviti.

Infine, stiamo riesaminando con senso di responsabilità il progetto Skymetro. Troppe domande restano aperte. Il nostro obiettivo è proporre al Ministero delle Infrastrutture un’alternativa più utile, più sostenibile e davvero integrata nella città: una soluzione che possa rispondere meglio ai bisogni di chi vive la Val Bisagno ogni giorno.

Genova ha bisogno di infrastrutture, ma non calate dall’alto.
Ha bisogno di visione, ascolto e scelte giuste.

Ho assunto l’impegno di mettermi subito al lavoro, con sobrietà e concretezza. In queste prime settimane abbiamo aperto i dossier più urgenti, avviato un confronto serio con la macchina comunale e liberato risorse importanti per iniziare a rispondere ai bisogni reali della città.

Abbiamo recuperato 19 milioni di euro. Li destineremo a tre fronti cruciali per Genova: manutenzione stradale, edilizia scolastica e servizi sociali. Si tratta di interventi non rinviabili, che parlano della qualità della vita quotidiana delle persone. Dalle strade che percorriamo ogni giorno, alle scuole dove crescono i nostri figli, ai presìdi di prossimità che supportano le fragilità.

Un’attenzione particolare sarà rivolta al rafforzamento del welfare territoriale. Dobbiamo rimettere al centro la dignità delle persone e sostenere chi oggi rischia di rimanere indietro. Per questo stiamo lavorando a una riorganizzazione della spesa sociale, potenziando i servizi domiciliari, il sostegno alle famiglie, i centri educativi, le misure contro l’esclusione abitativa.

In parallelo, abbiamo anticipato alle 7:30 del mattino l’orario in cui i genovesi over 70 possono viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici. Una misura semplice, ma necessaria: per proteggere chi è più esposto al caldo e per garantire una mobilità più equa ed efficace, soprattutto nei quartieri meno serviti.

Infine, stiamo riesaminando con senso di responsabilità il progetto Skymetro. Troppe domande restano aperte. Il nostro obiettivo è proporre al Ministero delle Infrastrutture un’alternativa più utile, più sostenibile e davvero integrata nella città: una soluzione che possa rispondere meglio ai bisogni di chi vive la Val Bisagno ogni giorno.

Genova ha bisogno di infrastrutture, ma non calate dall’alto.
Ha bisogno di visione, ascolto e scelte giuste.
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Genova ha un bisogno urgente di rilancio.
Ieri a Otto e Mezzo con Lilly Gruber sono intervenuta parlando del rilancio industriale, del rilancio infrastrutturale e del rilancio sociale che la nostra città merita.

In questi giorni qualcuno ha cercato di contrapporre il riconoscimento istituzionale ricevuto al lavoro quotidiano per la città.
La verità è che le azioni sono molte e su tutti i fronti.
Genova è una città che soffre da decenni un isolamento che ne ostacola lo sviluppo. Ma oggi, i cantieri avanzano, 
l’aeroporto può crescere, e soprattutto, stiamo costruendo una città dove i servizi funzionano, dove l’impresa trova spazio, dove il welfare rende possibile restare.

Ci serve un nuovo patto tra istituzioni, capace di guardare oltre il respiro corto di un singolo Governo.
Genova ha bisogno di investimenti continui, non di slogan. E noi siamo qui, ogni giorno, a farli valere.

Genova ha un bisogno urgente di rilancio.
Ieri a Otto e Mezzo con Lilly Gruber sono intervenuta parlando del rilancio industriale, del rilancio infrastrutturale e del rilancio sociale che la nostra città merita.

In questi giorni qualcuno ha cercato di contrapporre il riconoscimento istituzionale ricevuto al lavoro quotidiano per la città.
La verità è che le azioni sono molte e su tutti i fronti.
Genova è una città che soffre da decenni un isolamento che ne ostacola lo sviluppo. Ma oggi, i cantieri avanzano,
l’aeroporto può crescere, e soprattutto, stiamo costruendo una città dove i servizi funzionano, dove l’impresa trova spazio, dove il welfare rende possibile restare.

Ci serve un nuovo patto tra istituzioni, capace di guardare oltre il respiro corto di un singolo Governo.
Genova ha bisogno di investimenti continui, non di slogan. E noi siamo qui, ogni giorno, a farli valere.
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In questi giorni sta venendo alla luce la grave situazione in cui versa AMT, e che per anni ci è stata nascosta e taciuta. 

Lo denuncia oggi il Collegio Sindacale ed è qualcosa che il centrosinistra dice da tempo: AMT è stata usata per anni a fini di propaganda elettorale e i conti oggi non tornano.

Le casse di AMT versano in uno stato preoccupante e lo stesso Collegio Sindacale ha chiesto di prendere provvedimenti entro 30 giorni, perché l'azienda sta andando verso una crisi di impresa.

Noi siamo la giunta al governo di questa città e, indipendentemente da quello che hanno fatto quelli che sono venuti prima, ci mettiamo la faccia. Il mio messaggio oggi è che AMT resterà pubblica e che quello che è successo non ricadrà sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori dell'azienda, e neanche sulla qualità del servizio del trasporto pubblico che garantiremo, e che sarà di alto livello.

È una promessa che con la mia Giunta facciamo alla città, nonostante la realtà che abbiamo trovato, e nonostante il fatto che per anni ci sia stata nascosta la verità: ci assumiamo la responsabilità di gestire questa crisi e di riportare AMT nella condizione in cui merita di essere.

In questi giorni sta venendo alla luce la grave situazione in cui versa AMT, e che per anni ci è stata nascosta e taciuta.

Lo denuncia oggi il Collegio Sindacale ed è qualcosa che il centrosinistra dice da tempo: AMT è stata usata per anni a fini di propaganda elettorale e i conti oggi non tornano.

Le casse di AMT versano in uno stato preoccupante e lo stesso Collegio Sindacale ha chiesto di prendere provvedimenti entro 30 giorni, perché l`azienda sta andando verso una crisi di impresa.

Noi siamo la giunta al governo di questa città e, indipendentemente da quello che hanno fatto quelli che sono venuti prima, ci mettiamo la faccia. Il mio messaggio oggi è che AMT resterà pubblica e che quello che è successo non ricadrà sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori dell`azienda, e neanche sulla qualità del servizio del trasporto pubblico che garantiremo, e che sarà di alto livello.

È una promessa che con la mia Giunta facciamo alla città, nonostante la realtà che abbiamo trovato, e nonostante il fatto che per anni ci sia stata nascosta la verità: ci assumiamo la responsabilità di gestire questa crisi e di riportare AMT nella condizione in cui merita di essere.
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Silvia Salis Sindaca di Genova