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Genova, una città, un porto, un sistema infrastrutturale.

Riconoscere al porto di Genova un ruolo centrale è fondamentale.

Tuttavia, il porto potrà svolgere tale ruolo unicamente se riuscirà a crescere insieme a Genova e non in contraddizione con la città o a suo discapito. In particolare, sarà essenziale che ADSP e Comune si impegnino per evitare che il porto consolidi il proprio ruolo come un semplice snodo di merci e persone. Per fare ciò serve tornare a riconoscere la funzione fondamentale che è rivestita dalla pianificazione, senza rinunciare ad un ruolo di confronto costante da parte dell’Amministrazione comunale con l’Autorità di Sistema Portuale.

La nostra Amministrazione realizzerà il nuovo Piano Urbanistico Comunale ed esigerà che il nuovo Piano Regolatore Portuale sia disegnato insieme ad esso e non solo sulla base di interessi parziali del sistema economico. In particolare, la destinazione delle aree portuali è determinante per la città e non si può prescindere da essa. La relazione porto-città deve essere reimmaginata in termini di sviluppo equilibrato fra iniziativa imprenditoriale, occupazione e territori affinché cresca la ricchezza effettivamente restituita al territorio.

Scopri le proposte in punti

Genova, una città, un porto, un sistema infrastrutturale.

Depositi chimici

Depositi chimici: la scelta sulla localizzazione deve tenere conto delle esigenze della cittadinanza e dell’operatività del porto. I depositi devono essere spostati da Multedo e In questa prospettiva Sampierdarena non è un’ipotesi da prendere in considerazione, la soluzione può e deve essere trovata con la definizione del nuovo piano regolatore portuale, poiché i depositi devono rimanere nell’area portuale.

01

Attività industriali

Bisogna favorire l’insediamento di attività industriali che possano ottenere un vantaggio diretto dall’installare i propri impianti in area portuale (evitando che tali aree potenzialmente pregiate vengano destinate unicamente o prevalentemente alla funzione logistica).

02

Nuovi spazi di crescita

Favorire, in accordo con ADSP, nuovi spazi di crescita in relazione ai centri di rifornimento per le navi di nuova generazione, permettendone il rifornimento in porto, e immaginando una nuova filiera legata alle navi con nuove tecnologie di propulsione. Premiando innovazione e sicurezza.

03

Cantieri

Le attività di cantieristica e riparazione devono essere protette in quanto in grado di sviluppare occupazione qualificata. Non possono essere previsti sconfinamenti del Waterfont verso Ponente a discapito delle attività produttive che sono centrali per lo sviluppo del Porto di Genova in un’ottica multifunzione e che hanno un’alta capacità occupazionale

04

Ambiente

L’amministrazione comunale dovrà mettere al centro l’applicazione di politiche ambientali stringenti soprattutto nel bacino del porto vecchio, attraverso il completo equipaggiamento del porto per il cold ironing. In quest’ottica bisogna favorire lo sviluppo del porto come hub energetico, in grado non solo di movimentare e stoccare prodotti energetici, ma di produrla (es. produzione di idrogeno) anche al servizio della città.

05

ZLS

Bisogna procedere all’attivazione delle ZLS di Genova, istituita sette anni fa e ancora ferma al palo.

06

Mercato crocieristico

Bisogna intercettare lo sviluppo atteso del mercato crocieristico, ma in un contesto di pianificazione complessiva del turismo al fine di accrescere la spesa pro capite dei singoli clienti che scendono a terra.

07

Rilancio dell’aeroporto

Il Comune dovrà farsi parte attiva con le Istituzioni locali per favorire un rilancio dell’aeroporto, tramite la ricerca di un socio di mestiere che abbia un incentivo effettivo a promuoverne lo sviluppo.

08

Riconoscere al porto di Genova un ruolo centrale è fondamentale.

Il porto di Genova è il fulcro di un sistema infrastrutturale strategico per il Paese, ed è per questo che il tema infrastrutturale è importante. Ma le infrastrutture servono se connettono strutture e non sono solo quelle in uscita o in entrata dal sistema genovese, ma quelle che servono all’area urbana e metropolitana.

Ad ogni tornata elettorale il sì acritico a qualunque infrastruttura viene sventolato dal centrodestra in contrapposizione e un fantomatico partito del no, ma va detto una volta per tutte che su molti progetti infrastrutturali il centrodestra chiede a noi se siamo d’accordo a realizzare progetti che loro avrebbero potuto ma non sono riusciti ad avviare.

A volte si ha la sensazione che il centrodestra preferisca parlare di infrastrutture che realizzarle, e infatti ha inaugurato quasi esclusivamente progetti pensati e finanziati dal centrosinistra e molti sono i ritardi accumulati per errori, incapacità e forzature come per lo scolmatore del Bisagno o, oggi, la stessa Diga.

Dobbiamo anche porre fine alla logica commissariale: la responsabilità delle opere deve tornare in capo ai soggetti competenti e responsabili (come l’Autorità di Sistema Portuale).

In estrema sintesi e chiarezza noi diciamo no solo ed esclusivamente alla Funivia del Lagaccio, opera devastante per l’impatto sul territorio e non funzionale ai suoi obiettivi, e allo Skymetro della Valbisagno. Per il TPL della vallata è necessario un progetto sostenibile di trasporto in sede ferroviaria che non impatti sul Bisagno, non preveda lo smantellamento di scuole e la desertificazione urbanistica della Bassa Valbisagno e sia effettivamente a servizio degli abitanti di sponda destra della Media Valbisagno.

Per tutti gli altri cantieri in essere e, soprattutto, di prossima apertura riattiveremo gli Uffici di monitoraggio e gli strumenti di confronto con il territorio per gestire gli impatti delle cantierizzazioni, soprattutto laddove si sovrappongono, anche per minimizzarne l’impatto.

Recuperare competenze di alto livello all’interno dell’Amministrazione ci permetterà di confrontarci in modo più efficace e proattivo rispetto alle ipotesi di nuovi piani economici, nuove progettazioni o varianti che dovessero essere proposti su alcune grandi opere.   

Silvia Salis Sindaca di Genova